KPMG, BitGo e Coin Metrics insieme per l’adozione istituzionale dei cripto asset

Paolo Pugliese
Blockfin News
Published in
2 min readMar 17, 2021

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La società di consulenza KPMG, insieme a Coin Metrics, società leader del settore della reportistica econometrica relativa ai cripto asset, e BitGo, uno dei maggiori player del settore custody, hanno annunciato il lancio di un nuovo prodotto, offerto tramite l’integrazione delle competenze delle tre società, che cerca di gestire e monitorare i rischi sulle reti Blockchain pubbliche.

L’offerta mette a sistema i servizi e gli acceleratori Chain Fusion di KPMG, suite di strumenti progettati per fornire ai clienti un modo per gestire le normative di reporting finanziario, con la tecnologia di custodia di BitGo ed i dati ed i prodotti di intelligence di Coin Metrics, attraverso una “offerta combinata profondamente integrata”.

Già ad ottobre KPMG aveva annunciato l’alleanza strategica con Coin Metrics, allo scopo di fornire dati, analisi proprietarie e servizi crypto per sostenere la crescita dell’adozione istituzionale di questa classe di asset.

Arun Ghosh, One-Americas Blockchain & Cryptoassets Leader di KPMG US, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di lanciare sul mercato un’offerta combinata, che segna un significativo passo avanti verso l’obiettivo di unire le capacità fondamentali per la custodia, i dati, il lato risk / compliance e security attraverso una soluzione integrata”.

L’adozione istituzionale dei cripto asset è stata indubbiamente uno dei temi più discussi nell’ecosistema, già a partire dalla fine del 2020 e sin dall’inizio del 2021: è evidente, infatti, che le grandi società e gli investitori necessitano di soluzioni di custodia, reportistica e auditing professionali prima di poter considerare un’esposizione alle crypto, anche e non solo per giustificare questo processo di fronte all’ampia platea di stakeholder coinvolti nei loro processi di governance.

Difatti, come sottolineato da Sal Ternullo, co-leader cryptoasset services di KPMG, “gli investitori istituzionali, in particolare, non accetteranno l’esposizione ai criptoasset se essi non potranno essere custoditi e protetti con lo stesso grado di sicurezza che oggi applichiamo agli asset tradizionali.”

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