Paolo Pugliese
Blockfin News
Published in
2 min readFeb 17, 2022

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L’open banking di Truelayer alla conquista del Regno Unito

Il fenomeno dell’open banking, ovvero quel processo di innovazione dei servizi finanziari che si realizza tramite la condivisione di dati tra gli operatori del settore, è uno dei segmenti in maggior fermento di tutto il settore fintech, in particolare nel Regno Unito, da sempre hub di innovazione nell’ambito economico.

La Competition and Market Authority britannica (CMA), già in un report del 2016 metteva in evidenza che un efficientamento delle piattaforme e dei servizi bancari avrebbe comportato possibilità di risparmio per i privati e di maggiore crescita per le imprese: per questo motivo, ha imposto alle maggiori banche del Paese, tra le altre cose, di condividere alcuni dati dei propri clienti con delle startup selezionate.

Una di queste startup è Truelayer, fondata a Londra nel 2016 dagli italiani Francesco Simoneschi e Luca Marinetti. La società è un provider di API finanziarie, che permettono di connettere i propri dati, provenienti da plurimi istituti, in una singola interfaccia. Dopo aver stretto partnership con nomi molto in crescita nel settore bancario quali Revolut, Trading 212 e Payoneer, TrueLayer ha recentemente condotto un round di finanziamento series D per 70 milioni di dollari: complessivamente, il totale dei fondi raccolti dalla società si attesta a circa 142 milioni.

Flusso di funzionamento dell’autenticazione dati in Open Banking. Fonte: https://truelayer.zendesk.com/hc/en-us/articles/360002158257-How-does-the-Open-Banking-authentication-flow-work-

Peraltro, Truelayer si sta muovendo anche nel mercato italiano: nello scorso mese di agosto, in collaborazione con Revolut, ha annunciato il lancio di un’iniziativa di open banking anche in Italia: l’utente potrà consultare facilmente tutti i propri dati finanziari, provenienti dai maggiori istituti di credito del Paese, tramite una singola app.

Grazie a questa innovazione, l’utente può avere un controllo decisamente più agile sulle proprie finanze, il cui controllo, altrimenti, necessiterebbe di plurime app e piattaforme: ciò, abbinato alla struttura di costi leggera offerta dagli attori più attivi sul mercato, sta attirando un numero sempre crescente di consumatori verso le cosiddette challenger banks. Il settore fintech, ancora una volta, si conferma come uno dei maggiori volani dell’innovazione in ambito finanziario, riuscendo a risultare al contempo molto attraente verso clienti sempre più attenti alle modalità di gestione del risparmio.

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